L’allarme per la malattia misteriosa in Congo e il primo caso registrato in Italia. L’esperto Roberto Burioni fa il punto della situazione.
Sale l’attenzione per la malattia misteriosa che si sta sviluppando in Congo e che ha fatto già diverse vittime, specie tra i più giovani. Anche in Italia l’allarme è scattato dopo il primo paziente registrato che è stato ricoverato a Lucca per una decina di giorni, ma che ora sta bene. A parlare della situazione è stato l’esperto Roberto Burioni, intervenuto a ‘Che Tempo Che Fa’, sul Nove con Fabio Fazio.
Malattia misteriosa in Congo: il commento di Roberto Burioni
“Di questa malattia si è registrata una mortalità in Congo molto alta, soprattutto tra giovani”, ha esordito Roberto Burioni a ‘Che Tempo Che Fa‘ sul Nove. “Però ci vuole molta cautela, perché la zona dove si è verificato questo evento è una zona poverissima, dove chiaramente dicono ci sia anemia, ma la gente può essere anemica semplicemente perché non mangia. In questo momento non dobbiamo preoccuparci, ma è un po’ come sentire un rumore in giardino”.
"C'è stata una segnalazione di alcune centinaia di casi di questa malattia, che sembra un po' come un'influenza. Di questa malattia si è registrata una mortalità molto alta in Congo. Ci vuole molto cautela, perchè la zona in dove si è verificata questo evento è poverissima…"… pic.twitter.com/zFpbAHg84B
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) December 8, 2024
Come comportarsi
In questo senso Burioni ha spiegato come occorra comportarsi in generale e ovviamente anche nel nostro Paese. “Cosa dobbiamo fare? Accendere un faretto così da vedere se è il cane dei vicini o se è un malintenzionato”, ha detto l’esperto.
“In questo momento è stato fatto e aspettiamo i risultati. In Italia, una persona arrivata dal Congo è stata immediatamente intercettata dal nostro sistema sanitario. Aveva dei sintomi e in questo momento è in un ospedale in Toscana. Questo ci ricorda quanto sia importante avere un sistema sanitario diffuso, capillare e pubblico. Se fosse arrivato negli USA, non so se sarebbe stato così semplice intercettarlo, un Paese che ha un’eccezionale sanità ma privata e quindi meno efficiente sul territorio”, ha precisato ancora Burioni.